I prodotti interessati dalla norma EN 1090-1:2009/EC 1-2011 sono tra i più importanti nel settore delle opere civili.
Riguardano, infatti, tutti i prodotti da costruzione strutturale ai sensi del regolamento sui prodotti da costruzione 305/2011, cioè i prodotti destinati a essere incorporati in modo permanente in opere di costruzione e che hanno funzione strutturale in relazione a quelle opere. Qui puoi trovare le FAQ rivolte alla Commissione Europea riguardo ai regolamento per i prodotti da costruzione.
Ponti, edifici, scuole… secondo il concetto, innovativo per noi in Italia, che più la struttura da produrre è importante dal punto di vista sociale ed economico, maggiore deve essere il controllo esercitato. In officina e in cantiere.
La norma UNI EN 1090-1 uniforma la normativa tecnica che riguarda l’esecuzione di strutture di acciaio e di alluminio e i requisiti per la valutazione di conformità dei componenti strutturali.
L’applicazione della UNI EN 1090-1 comporta il rispetto anche della norma UNI EN1090-2 “Requisiti tecnici per strutture di acciaio”.
Una norma rilevante perché è il riferimento in Europa per la produzione di strutture in acciaio. In Italia, ha un ruolo ancora più centrale, poiché il Decreto Ministeriale del 17 gennaio 2018, Norme Tecniche per le Costruzioni, la indica come guida per l’esecuzione delle strutture in acciaio e ne rende obbligatorio l’utilizzo completo.
Già in precedenza la norma veniva parzialmente usata per l’accertamento tecnico necessario alla marcatura CE di tutti gli elementi strutturali, in accordo con il Regolamento Europeo n. 305/2011 sui prodotti da costruzione che escono da un’officina. Adesso è divenuto obbligatorio il rispetto dei dettami della EN 1090-2 anche per quanto riguarda il montaggio delle strutture con indicazioni sullo svolgimento in sicurezza delle operazioni e sulle tolleranze di montaggio.
Ma come si fa a controllare che tutto sia a norma?
Il processo di marcatura CE varia a seconda del tipo di prodotto e della destinazione d’uso. In tutti i casi, è necessario che il fabbricante attui un Sistema di Controllo del Processo di Produzione di Fabbrica, FPC. Si tratta di un controllo interno e permanente, che assicura che i prodotti immessi sul mercato abbiano le caratteristiche prestazionali dichiarate (par. 6,3 dell EN 1090-1).
È necessario inoltre che il fabbricante effettui delle Prove di tipo iniziali e ulteriori prove sui campioni di prodotto.
Un Organismo Notificato dovrà certificare la conformità del FPC ai requisiti della norma stessa, effettuando una verifica di I Certificazione e delle successive verifiche di sorveglianza. La frequenza delle visite di sorveglianza deve essere in accordo al capitolo “Frequenza dell’ispezione” della norma EN 1090-1.
Hai bisogno di fare una domanda riguardo la norma EN 1090-2?
Per i prodotti coperti dalla UNI EN 1090, il processo speciale più usato è sicuramente la saldatura. Per questo, un intero capitolo della norma, cap. 7 UNI EN 1090-2 e 3, riguarda proprio questo processo.
Perché in saldatura non basta il controllo qualità del prodotto finito: le variabili che entrano in gioco durante il processo sono molte ed è necessario presidiare tutti i passaggi per accertare la qualità del giunto.
Le aziende che realizzano strutture saldate, in acciaio o in alluminio, devono eseguire tali attività in accordo alle norme della serie UNI EN ISO 3834, secondo la parte di competenza (per un approfondimento sulla norma UNI EN ISO 3834 leggi l'articolo Saldatura ISO 3834: le linee guida per la saldatura).
La qualità dell’intero processo deve essere valutata da un organismo esterno all’azienda, che verifica la conformità attraverso un sistema di gestione del processo di saldatura in accordo con la ISO 3834 (saldatura per fusione) o la ISO 14554 (saldatura e resistenza).
L’officina redige un Piano di saldatura in cui specifica come realizzare i procedimenti di saldatura e come controllarli.
In merito alla qualifica delle procedure di saldatura, la Welding Procedure Specification, cioè la scheda tecnica nelle quale sono riportati i dati necessari all’esecuzione di una saldatura, la norma EN 1090-2 ammette la qualifica tramite la ISO 15163 per tutte le classi di esecuzione. Solo per la classe EXC2 impone l’uso della norma ISO 15612.
La EN 1090-2, inoltre, prevede prove di produzione sulle saldature per verificare l'effettivo rispetto delle WPS.
Anche l’estensione dei controlli non distruttivi sulle saldature dipende dalla classe di esecuzione oltre che dal giunto saldato.
È quindi necessario, per prima cosa, scegliere la classe di esecuzione in cui ricade la struttura, che varia a seconda di:
Nel senso che si è detto prima: più l’edificio è importante, soggetto a sollecitazioni, più alto è il numero della classe e, di conseguenza, la qualità richiesta.
La classe di conseguenza (CC) dipende da quanto è importante che la struttura sia affidabile in termini di impatto sociale, economico e ambientale. Parte dall’1, che indica un impatto basso e cresce al crescere dell’impatto.
Per esempio, se crollasse un ponte, il danno in termini di vite umane e di conseguenze economiche e ambientali sarebbe altissimo. Viceversa, nel caso di crollo di un edificio agricolo, dove non ci siano solitamente delle persone, l’impatto è potenzialmente più basso. L’affidabilità ha conseguenze molto diverse nei due casi.
La categoria di servizio (CS) tiene conto delle sollecitazioni a cui la struttura è sottoposta in fase di montaggio e di utilizzo e il livello di fatica dei componenti in relazione alla loro resistenza.
La categoria di produzione (CC) dipende dalla complessità di materiale e di esecuzione della struttura e delle sue parti.
CLASSE DI ESECUZIONE |
||||||
Classe di conseguenza |
CC1 |
CC2 |
CC3 |
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Categoria di servizio |
SC1 |
SC2 |
SC1 |
SC2 |
SC1 |
SC2 |
Categoria di produzione |
EXC1 |
EXC2 |
EXC2 |
EXC3 |
EXC3 |
EXC3 |
Di conseguenza si determinano le classi di esecuzione:
La marcatura CE che si ottiene per una classe di esecuzione non può essere applicata per classi di esecuzione superiore.
Scegliere la corretta classe di esecuzione è necessario per pianificare i dovuti controlli e la frequenza degli stessi. Questo compito spetta al progettista e infatti, nell’aggiornamento 2018, la “Guida per la determinazione delle classi di esecuzione” è stata spostata nell’Eurocodice 3.
Tuttavia, le novità introdotte dovranno essere gestite correttamente a tutti i livelli, dall’officina al cantiere, per rispettare i requisiti prescritti, sempre più dettagliati e cogenti.
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